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ANISOMETROPIA

Dr. Gennaro Tramontano

ANISOMETROPIA

L’ anisometropia è una condizione abbastanza frequente in cui esiste una differenza nella capacità refrattiva e quindi visiva, dei due occhi.
Le combinazioni possono essere molte: un occhio normale e l’altro miope o ipermetrope, entrambi miopi, entrambi ipermetropi, uno miope e l’altro ipermetrope (antimetropia).

Quando la differenza è superiore alle 2 diottrie, il diverso potere delle lenti su occhiale provoca la percezione di immagini di dimensione differente sui due occhi e quindi stimola in modo diverso la accomodazione provocando problemi nella visione binoculare.

Il cervello giudica le immagini che gli arrivano dai due occhi: quella più brutta, confusa, meno valida ossia quella che giunge dall’occhio con difetto maggiore, viene eliminata per favorire la percezione dell’immagine nitida, definita, chiara fornita dall’occhio meno malato.

A lungo andare questo meccanismo mette a riposo l’occhio che invia le immagini peggiori rendendolo pigro, si parla di ambliopia. Spesso l’occhio ambliope, non utilizzato, strabizza.
La correzione di questo disturbo avviene grazie all’impiego di lenti positive o negative a seconda del difetto refrattivo, sia montate su occhiale che come lente a contatto.

I bambini riescono a tollerare anche lenti diverse sui due occhi mentre gli adulti riescono a tollerare al massimo una differenza di correzione tra i due occhi di 2-3 diottrie. Il problema principale dunque è che la correzione totale dell’anisometropia spesso non è sopportata dal paziente che si lamenta di affaticamento e di visione confusa, sdoppiata, di avere mal di testa, di non percepire bene lo spazio e la profondità.

La correzione più indicata è dunque l’impiego di lenti a contatto. Quando le lenti a contatto non sono tollerate o non possono compensare il difetto, la chirurgia refrattiva diventa l’indicazione di scelta per evitare l’insorgenza dell’ambliopia ed eventualmente dello strabismo.