Tel. 0815754640
Via Posillipo 69/2, Napoli
info@oculandia.it

AMBLIOPIA

Dr. Gennaro Tramontano

AMBLIOPIA

L’ambliopia, in oftalmologia, è un’alterazione della visione dello spazio che viene a manifestarsi inizialmente durante i primi anni di vita. Il termine deriva dal greco e, più esattamente, da “ops” (che significa “visione”) e “amblyos” (che significa “ottusa, pigra”). Il suo nome comune è occhio pigro.


L’effetto principale è un comune deficit dell’acutezza visiva e si considera ambliope un occhio che abbia almeno una differenza di 3/10 rispetto all’altro, oppure un visus inferiore ai 3/10. Ne è affetto circa il 2% di tutta la popolazione e il 4-5% dei bambini; essa è considerata una delle prime cause di deficit visivo nei giovani sotto i 20 anni.
L’ambliopia è di solito monolaterale (colpisce un solo occhio), ma può presentarsi anche in forma bilaterale (può interessare entrambi gli occhi). Quando siamo in presenza della prima, può essere associata allo strabismo, mentre la seconda si associa invece più frequentemente con il nistagmo.

Si definisce funzionale un’ambliopia in cui le strutture dell’occhio appaiono sane e funzionali. Infatti l’anomalia è legata a un non corretto sviluppo visivo e neuronale; usualmente, quando non si precisa il tipo di ambliopia, ci si riferisce proprio a questo. Infatti, il cervello “disattiva” le immagini che arrivano da un occhio perché, ad esempio, non riesce a combinarle con quelle provenienti dall’altro occhio, per cui non si viene a creare l’effetto della tridimensionalità.

Nelle ambliopie di tipo funzionale è frequente la presenza di una deviazione visiva (ambliopia da strabismo), oppure da anisometropia, aniseiconia, errori rifrattivi.

Si definisce organica, invece, quando la probabile causa è legata ad un’alterazione delle vie ottiche, ovverosia una lesione del globo oculare o delle vie visive cerebrali.

Quando è presente un impedimento della visione causato da cataratta congenita, opacità corneale, ametropie elevate o soppressione, l’ambliopia è detta ex anopsia, ovvero da deprivazione o da non visione.

La prima forma può essere trattata, l’ambliopia organica è invece spesso irrisolvibile. Col trattamento si cerca di correggere l’ametropia allorché l’anisometropia non sia troppo marcata. Usualmente viene eseguito un trattamento in tenera età (prima dei 6 anni) tramite l’occlusione dell’occhio che vede bene (bendaggio). Dopodiché si esegue un dépistage e i risultati sono nella maggior parte dei casi molto buoni.

Nei rari casi di un fallimento del trattamento, ciò è dovuto a una fissazione eccentrica (ovvero non centrale o foveolare): in tal caso esercizi pleottici ad hoc possono migliorare nettamente i risultati.

Nel caso in cui l’ambliopia sia accompagnata da strabismo, occorre dapprima eseguire dei particolari esercizi ortottici e – quando la visione di entrambi gli occhi ha raggiunto valori simili – occorre eseguire un’operazione chirurgica per correggere il problema.